
Contribution de Cécile Batigne Vallet, céramologue au laboratoire Archéométrie et Archéologie au Colloque international sur la céramique d'Italie centrale depuis le IVe s. jusqu'au VIIIe s. organisé par la British School at Rome, l'Università di Bologna et l'Università di Perugia.
La Roma imperiale tra l e II secolo d.C. è all’apice della sua potenza e costituisce il centro di un’economia pan-mediterranea.
A partire dal III secolo, tuttavia, inizia una lunga fase di crisi. L’instabilità fornisce ai “barbari” l’opportunità di colpire l’impero ed il suo stesso cuore: l’Italia inizia così un complesso periodo di trasformazione politica, culturale ed economica. Tra il V e il VI secolo, le ondate di popoli prove-nienti dal Nord e dall’Est Europa spezzano l’unità politica dell’impero romano. Verso la fine del VI secolo, l’arrivo dei Longobardi spacca definitivamente l’Italia in due, dando inizio ad un ulteriore periodo di crisi e cambiamenti all’equilibrio che solo da pochi decenni era stato ristabilito da Giu-stiniano.
Archeologi e storici riconoscono ormai l’importanza della ceramica per ricostruire il quadro eco-nomico-sociale di un’epoca, in particolare per l’alto-medioevo, in cui le fonti scritte sono scarse e per ricostruire il periodo dipendiamo in gran parte dalla documentazione archeologica.